Dragon Ball Sparking Zero è uno di quei giochi che ti fa sentire subito a casa se sei cresciuto con l’anime o hai passato ore davanti alla PlayStation con i titoli della serie Budokai Tenkaichi. Fin dal suo annuncio a sorpresa, si è creato un grande entusiasmo tra i fan. Dopotutto, riportare in vita lo spirito di uno dei giochi più amati di Dragon Ball non è un’impresa da poco. E ora che lo abbiamo finalmente tra le mani, possiamo dire che le promesse sono state in gran parte mantenute. Certo, qualche difetto c’è, ma nel complesso, Sparking Zero è una vera e propria celebrazione dell’universo di Akira Toriyama.

Episodio Battaglia e le Sorprese dei What If

La modalità principale, Episodio Battaglia, ci permette di rivivere alcune delle saghe più amate di Dragon Ball Z e Super. Non mancano scontri epici contro nemici come Black Goku, Jiren e Freezer, e naturalmente il cammino di Goku è quello più ricco di momenti memorabili. Tuttavia, non tutto fila liscio. Alcune scelte narrative lasciano perplessi, come l’inizio della storia di Vegeta dal pianeta Namek, ignorando completamente la Saga dei Saiyan, o la storia di Trunks del Futuro, che parte con Black Goku, saltando a piè pari il suo arco in Dragon Ball Z. Insomma, ci sono dei buchi che non ci aspettavamo.

Ma ecco il colpo di scena: i What If. Questa modalità esplora linee temporali alternative e situazioni che non vedremo mai nel canone ufficiale, e sono incredibilmente divertenti. Hai mai immaginato cosa sarebbe successo se Goku avesse sconfitto Freezer impedendo la morte di Crilin? Oppure come sarebbero cambiati gli eventi se Gohan avesse preso decisioni diverse durante il combattimento con Cell? I What If regalano emozioni inaspettate e, anche se alcuni puristi potrebbero storcere il naso, sono un tocco di freschezza che abbiamo apprezzato tantissimo.

L’unico problema? Gli obiettivi per sbloccare questi contenuti alternativi sono un po’ ripetitivi. Nella maggior parte dei casi, si tratta di sconfiggere i nemici in fretta, ma senza un indicatore temporale preciso. Questo ci ha costretto a ripetere mosse finali in modo un po’ meccanico. Un’occasione mancata per variare un po’ il gameplay.

Il Sistema di Combattimento: Un Tuffo nel Passato

Il sistema di combattimento è il cuore pulsante di Sparking Zero, ed è qui che i fan di lunga data della serie ritroveranno quella magia che ha reso i Budokai Tenkaichi così amati. Nonostante il gameplay sia accessibile anche ai neofiti, i veterani troveranno una profondità sorprendente, grazie all’introduzione di nuove meccaniche come il Contrattacco Vendicativo e la Super Percezione, che permettono di assorbire e ribaltare i colpi avversari in modo spettacolare.

Il roster è semplicemente enorme: più di 180 personaggi tra cui scegliere, ognuno con le sue mosse caratteristiche e il proprio stile di combattimento. Usare Gogeta Super Saiyan 4 o Jiren trasmette una potenza incredibile, mentre con Goku base si percepisce chiaramente la differenza di velocità e forza man mano che si trasforma.

Abbiamo particolarmente apprezzato come ogni personaggio sembri diverso in battaglia, rendendo ogni scontro unico. Nonostante qualche incertezza con la telecamera e un paio di tecniche che non sono state proprio utili come speravamo, come l’Assalto Evanescente, le battaglie sono intense e spettacolari, con trasformazioni e mosse finali che ti fanno sentire come se stessi vivendo un episodio dell’anime.

Bilanciamento e Divertimento in Multiplayer

Una delle grandi novità di Sparking Zero è il sistema a punti che bilancia i combattimenti nelle Battaglie PD. In sostanza, ogni personaggio ha un costo in punti, e puoi creare una squadra fino a un massimo di 15 punti. Questo ti costringe a fare scelte tattiche interessanti: vuoi puntare tutto su un guerriero potentissimo come Gogeta Blue, che costa 10 punti, o preferisci formare una squadra equilibrata? È una meccanica che funziona bene e aggiunge un po’ di strategia.

Abbiamo anche provato la modalità multiplayer, sia online che in split-screen. Anche se i server erano piuttosto deserti durante la nostra prova, i pochi match che siamo riusciti a disputare sono stati fluidi e privi di lag. Giocare in split-screen con un amico sul divano è stata una piacevole sorpresa, riportandoci indietro ai bei vecchi tempi delle console di qualche generazione fa.

Spettacolo Visivo e Sonoro

Sparking Zero è un piacere per gli occhi, grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine 5. Le mosse energetiche e le aure dei personaggi sono state realizzate con grande cura, e la resa visiva di guerrieri come Goku Ultra Istinto e Super Jiren è mozzafiato. Peccato per qualche modello meno rifinito, ma nel complesso, i 182 personaggi sono ben realizzati e fedeli alle loro controparti animate.

Il comparto audio non è da meno. Il doppiaggio, disponibile sia in giapponese che in inglese, è eccellente, e le musiche originali accompagnano perfettamente l’azione. Su PlayStation 5, le funzionalità del DualSense sono state sfruttate in modo ingegnoso: puoi sentire la vibrazione dell’aura nelle mani e percepire la resistenza dei grilletti quando ricarichi l’energia.

Conclusione: Un Trionfo per i Fan di Dragon Ball

In definitiva, Dragon Ball Sparking Zero è tutto quello che i fan di lunga data speravano: un gioco che riporta in vita la magia dei combattimenti di Budokai Tenkaichi, con un tocco moderno. Non è perfetto: ci sono lacune narrative nella modalità storia, qualche ripetitività negli obiettivi secondari e un’intelligenza artificiale che a volte inciampa. Ma sono difetti che si perdonano facilmente di fronte a tutto ciò che Sparking Zero fa bene.

Se ami Dragon Ball e hai sempre sognato di vivere le epiche battaglie dei Saiyan, questo gioco è fatto per te. Che tu sia un veterano dei giochi di combattimento o un neofita dell’universo di Toriyama, Sparking Zero saprà regalarti ore di puro divertimento e adrenalina.

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